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Come ottenere un prestito online per disoccupati: la guida in 5 step

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Il mondo del credito ha cambiato radicalmente il proprio volto nel corso degli ultimi due lustri, riuscendo a soddisfare le esigenze anche di coloro che, sino a qualche anno fa, non riuscivano ad ottenere un finanziamento. Le dinamiche sociali, infatti, si sono modificate nel corso del tempo.

E se sino alla fine dello scorso millennio potevano accedere al credito, in buona sostanza, solo quei soggetti con un contratto a tempo indeterminato, oggi anche le persone con una situazione precaria lavorativa possono ottenere liquidità. In alcuni casi, oltretutto, è possibile ottenere un prestito anche se si è disoccupati.

Prestiti senza busta paga: la soluzione ideale per chi non percepisce uno stipendio

La redazione di Dire.it ha scritto qualche giorno fa una guida abbastanza approfondita sul discorso dei prestiti senza busta paga, ti consiglio vivamente di leggerla, in quanto da essa abbiamo preso spunto per scrivere questo articolo. Partiamo, innanzitutto, dal primo aspetto fondamentale di un prestito per disoccupati: la garanzia.

Per ottenere liquidità non è indispensabile disporre della presenza di un garante, ovvero di un soggetto (persona fisica) che presti firma fidejussoria. Oltre alla firma di un garante, infatti, esistono altre soluzioni alternative, che consentono al richiedente di non coinvolgere nessun’altra persona.

Ottenere liquidità ipotecando un immobile di proprietà

Molti soggetti, infatti, sono restii nel coinvolgere altri soggetti, che potrebbero essere chiamati in causa in caso di morosità o trovare maggiori difficoltà di accesso al credito qualora dovessero richiedere un prestito o un mutuo. Se si è disoccupati ma si è proprietari di un immobile, si può ottenere il prestito mettendo a garanzia uno dei beni posseduti tramite ipoteca.

Una soluzione, tuttavia, consigliabile solo per prestiti di importo rilevante, strada talvolta difficilmente percorribile e, in ogni caso, indubbiamente elevata dal punto di vista economico: l’ipoteca dell’immobile, infatti, passa inevitabilmente da un atto notarile, che implica l’esborso di una cifra di qualche migliaio di euro.

Percepimento di un affitto o dell’assegno di mantenimento

Una procedura estremamente più snella, dai costi indubbiamente meno elevati, è rappresentata dalla possibilità di ottenere un finanziamento grazie ad eventuali altri redditi percepiti. Restando in ambito immobiliare, l’incasso di un canone di locazione mensile relativo ad un immobile di proprietà, può rappresentare un ottimo veicolo per l’ottenimento della liquidità richiesta.

Oltre agli affitti, vengono ritenute valide altre forme di reddito alternative, purché siano certe e continuative. E’ il caso, ad esempio, dell’assegno di mantenimento, che può costituire un ottimo veicolo per ottenere liquidità, soprattutto se la richiesta del finanziamento non è di importo particolarmente elevato.

Possesso di beni mobiliari

Negli ultimi anni, complice un mercato del lavoro divenuto più flessibile e al tempo stesso maggiormente precario, non capita di rado che questa particolare tipologia di finanziamento venga erogata ponendo a pegno strumenti finanziari. I risparmi faticosamente accantonati in precedenza possono essere oggetto di attenta valutazione da parte dell’ente creditizio.

Quest’ultimo, in caso di inadempienza del richiedente, può escutere il pegno e liquidare il titolo. Il soggetto erogante, di conseguenza, presterà particolare attenzione ai beni mobiliari posseduti dal cliente, privilegiando, per quanto ovvio, quelli con rating più alti e con minor rischio credito.

Cambiali, un’opportunità per chi non possiede alcunché

Se non si è in grado di offrire alcune delle summenzionate garanzie, esiste ancora un’ultima freccia nell’arco delle opportunità del cliente: la cambiale. Essendo un titolo esecutivo, consente al cliente di poter rivalersi direttamente sul richiedente, sui beni materiali o immateriali posseduti dallo stesso.

La procedura in caso di insolvenza del cliente, tuttavia, è alquanto farraginosa e complessa per la finanziaria, che ricorre a questa formula in casi particolari e, di norma, per importi contenuti. Il richiedente, invece, dev’essere cosciente che il mancato pagamento di una cambiale comporta l’iscrizione immediata sul bollettino telematico dei protesti e rende estremamente complesso ottenere credito in un secondo momento.